Grandi domande

Bernard V Palmer si domanda perché siamo Cristiani.

“Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiuolo… Come il tralcio non può da sé dare frutto se non rimane nella vite, così neppure voi se non dimorate in me” (Giovanni 15:1,4)

“In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto, così sarete miei discepoli.” (Giovanni 15:8)

Catherine Booth, moglie del fondatore dell’Esercito della Salvezza, stava tenendo un discorso in una chiesa, quando disse: “è tutto qui quello che fate per Dio: andare in chiesa?”

La vite nell’Antico Testamento rappresenta Israele. (1) Nel Vangelo di Giovanni, al capitolo 15, Gesù si pone senza esitazioni al centro di questa immagine. Dicendo “Io sono la vera vite”, Gesù afferma che il popolo di Dio deve dipendere da lui. Il valore di questa straordinaria affermazione non si ferma qui; ma sottolinea il fatto che in Cristo siamo chiamati a portare frutto. Questo concetto viene ripetuto ben sette volte nei primi otto versetti del capitolo – quindi presumibilmente il Signore voleva renderlo particolarmente chiaro per noi. Ma cosa significa esattamente “portare frutto”?

C’era un Medico di Medicina Generale, molto premuroso e scrupoloso, che da giovane era stato molto attivo nell’associazione Cristiana (Christian Union, ndr) all’interno della sua università. Ma ora, nel mondo “reale”, si è reso conto che talvolta consigliare ad altri di prendere Gesù seriamente può portare a tensioni e impopolarità. “Ora ho una posizione di responsabilità all’interno della società”, dice, “e non penso di avere il dono di indirizzare la gente verso la Bibbia o di parlare del Signore. Mi concentro invece sui frutti dello Spirito: l’amore, la gioia, la pace e la pazienza”. Ed effettivamente sembra un bravo medico, molto cortese, ma non sarebbe riconoscibile come uno di “quelli che appartengono a Gesù Cristo” (Galati 5:24).

Nel Vangelo di Giovanni, al capitolo 15, ci sono molti indizi che ci aiutano a capire cosa volesse veramente dire Gesù con “portare frutto”:

Non è un qualcosa dentro di noi, ma un effetto visibile all’esterno. “vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto, e il vostro frutto rimanga” (Giovanni 15:16). La missione della chiesa è di “fare discepoli tutti i popoli” (Matteo 28:19)

“In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto, così sarete miei discepoli.” (Giovanni 15:8). In questo verso sembra che “portare frutto” sia l’equivalente di mostrare di essere suoi discepoli. Siamo chiamati a mostrare la nostra fede agli altri.

Gesù vuole che i suoi discepoli lo vedano come il fulcro dell’intero mondo e che questo sia reso noto a tutti. I Cristiani devono mostrare sia attraverso le loro vite sia attraverso le loro parole, di essere fedeli a Gesù. Questo, dopo tutto, è lo scopo della sua creazione: “Raccogliere sotto un solo capo, in Cristo, tutte le cose: tanto quelle che sono nel cielo, quanto quelle che sono sulla terra.” (Efesini 1:10)

Gli ultimi 9 versi del capitolo 15 del Vangelo di Giovanni rendono estremamente chiaro che questo è proprio questo ciò che Gesù intende. I Cristiani non vengono perseguitati per il fatto di essere amorevoli, gioiosi, o pazienti. Quello a cui la maggior parte della gente si oppone è proprio l’irremovibile fedeltà verso Gesù.

Il verso 26 del capitolo prova in maniera decisiva che “portare frutto”, in questo contesto, ha proprio questo significato. Abbiamo un disperato bisogno che lo Spirito Santo ci aiuti a vivere la vita seguendo la volontà di Dio, secondo la Sua verità. Uno degli aspetti più importanti è quello di testimoniare apertamente agli altri riguardo al Signore, Gesù Cristo. (2)

Perché tanti medici Cristiani sembrano scostarsi dal loro “primo amore” (Apocalisse 2:4) – ossia una libera devozione al Signore Gesù – per abbracciare invece una Cristianità sterile, ma facile e socialmente accettata?

Stiamo attenti, per evitare di allontanarci da Cristo e smettere di essere suoi testimoni, poiché anche Dio può abbandonare i medici!

Bernard V Palmer è un chirurgo in pensione e vive nell’Hertfordshire.

BIBLIOGRAFIA

  1. Salmi 80:8,16; Isaia 3:14, 5:1-7; Geremia 2:21
  2. Giovanni 15:27

Articolo tratto da CMF UK
Link: https://www.cmf.org.uk/resources/publications/content/?context=article&id=26858

Traduzione a cura di Giulia Dallagiacoma