Gestione del tempo – Jesus style

Una famosa frase del CMF che cito spesso è questa:” Come studente di medicina hai più tempo ora che in qualsiasi momento della tua vita”. Tuttavia in realtà non è vero: ognuno ha 168 ore ogni settimana e 52 settimane ogni anno. Magari hai più tempo non vincolato da impegni ma hai esattamente la stessa quantità di tempo di chiunque altro. La vera domanda è come usarlo.

Avanzando con l’età sembra che il tempo passi sempre più velocemente; in realtà stiamo semplicemente realizzando sempre di più quanto il tempo sia prezioso. Il nostro tempo sulla terra è limitato e procede rapidamente; la maggior parte di noi arriva a 70 anni. [1]

Tuttavia noi dobbiamo essere sempre pronti alla morte o al ritorno di Cristo [2] e pianificare le nostre priorità di conseguenza.

Il motivo per cui Dio non ci porta da lui subito dopo la nostra conversione è che abbiamo un lavoro da fare qui.

I nostri principali incarichi sono di dare a lui la gloria vivendo delle vite sante e facendo discepoli.

 

IL GRANDE COMANDAMENTO E IL GRANDE MANDATO

Gesù gli disse: «”Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente“. Questo è il grande e il primo comandamento.  Il secondo, simile a questo, è: “Ama il tuo prossimo come te stesso“. Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti». [3]

“Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate.” [4]

Questi devono essere i nostri principi prioritari di vita e qualsiasi cosa facciamo dovrebbe essere misurata con quanto li rispetti. Tuttavia nel corpo di Cristo tutti noi abbiamo ruoli diversi che determinano la direzione complessiva delle nostre vite e in realtà anche le diverse direzioni che prendiamo ogni giorno.

Dobbiamo sapere il nostro posto nel corpo di Cristo, [5-7] in modo da usare le capacità e i doni che Dio ci ha dato. [8]

Dio provvede a ciascuno di noi una certa quantità di tempo. Come ci dice il salmista:” i giorni che mi eran destinati, quando nessuno d’essi era sorto ancora.” [9] Hai davvero considerato il fatto che Dio ha sviluppato tutta la tua vita prima che il mondo fosse stato creato?

Ma più di questo egli ha preparato in anticipo il tempo per fare le cose che vuole che facciamo:” infatti siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo.” [10] Tu ti svegli ogni mattina chiedendo a Dio:” Cosa mi hai preparato in anticipo per me oggi?”

Rowland Croucher, un pastore battista australiano disse:” Tu hai abbastanza tempo per fare tutto quello che Dio ti chiede di fare. Se non hai abbastanza tempo stai facendo qualcosa che Dio non vuole che tu faccia”. Credo sia vero, ma può essere anche che non ti stai organizzando efficacemente.

Le diverse richieste di tempo che competono tra loro sono una parte inevitabile della nostra vita. Io penso che chi non si cimenta con questi periodi non sta prendendo in considerazione le responsabilità cristiane con serietà. Gesù si è cimentato con questi periodi ma lui era il maestro della gestione del tempo.

 

IL MAESTRO DEL TEMPO

Quando Gesù ha chiamato i suoi discepoli aveva due obiettivi in mente:” Ne costituì dodici per tenerli con sé e per mandarli a predicare” [11] Prima di tutto loro dovevano essere con Gesù, dovevano avere una relazione intima con lui. Il secondo obiettivo era che dovevano essere mandati nel mondo nel ministero. Questi erano i due obiettivi.

Gesù in un modo unico ha mantenuto un equilibrio tra lode, preghiera, famiglia, amici, lavoro e riposo. Per fare questo ha conservato una relazione intima con Dio e aveva una chiara visione del suo compito della sua vita; lui è il nostro modello. Per preparare questo ho speso del tempo attraverso i Vangeli osservando il suo esempio e questi sono i dieci punti che ho raccolto.

 

  1. GESÙ CUSTODIVA LA SUA VITA DEVOZIONALE

Gesù regolarmente spendeva del tempo in preghiera e studiando le Scritture, soprattutto nei periodi delle attività intense. Dopo una lunga serata di guarigioni che si è prolungata dopo il tramonto leggiamo che: “Poi, la mattina, mentre era ancora notte, Gesù si alzò, uscì e se ne andò in un luogo deserto; e là pregava.” [12]

Pregava regolarmente e soprattutto prima delle decisioni importanti come ad esempio la scelta dei discepoli, l’inizio del suo pubblico ministero, la nutrizione dei 5000 e quando ha affrontato l’arresto nel giardino del Getsemani. Eli si è ritirato a pregare dopo periodi di ministero estenuante. Agli specializzandi che stanno iniziando la carriera della cura degli ammalati regolarmente cito questi versetti:” …moltissima gente si radunava per udirlo ed essere guarita dalle sue infermità. Ma egli si ritirava nei luoghi deserti e pregava.”

Più lui lavorava più lui pregava. Lui ha riconosciuto che aveva bisogno di spendere del tempo in comunione con Dio per ristorarsi. Io penso che Dio spesso crea dei ritardi e degli arresti nelle nostre vite occupate: i semafori rossi e il traffico in macchina in modo da avere l’opportunità di pregare.

Allo stesso modo lui era immerso nella Parola di Dio – così tanto che quando il diavolo lo ha sfidato nel deserto lui ha potuto rispondere con tre citazioni dal libro del Deuteronomio; un libro che molti di noi non trovano molto familiare. [14]

Vorrei incoraggiarti ad essere lettore e studente della Bibbia in modo che sia una delle tue prime priorità. Hai un piano di lettura e una Bibbia tascabile in cui ti puoi immergere non appena nascono le opportunità? Hai letto tutta la Bibbia per una volta? Fai in modo che la tua lettura della Bibbia sia un piacere e non un obbligo perché si tratta di tempo trascorso con Dio.

 

  1. GESÙ NON PECCAVA

Il peccato indebolisce la nostra vista molto più di ogni altra cosa; consuma le nostre energie e i nostri pensieri, ci distrae dalla nostra chiamata. In particolare ci sono i peccati della mente, quelli che i padri della chiesa hanno chiamato i sette peccati mortali: orgoglio, golosità, lussuria, rabbia, invidia, pigrizia e avidità. Quanto tempo sprecato sono spesi abbandonandosi in queste cose? Il peccato inizia dall’interno e persino anche se non si traduce in azione, ci paralizza e ci distrae. Una mente preoccupata con qualsiasi di queste cose non è una mente secondo la volontà di Dio.

Abbiamo la necessità di essere puliti fino in fondo; e per quanto possa sembrare impossibile, abbiamo la promessa di Dio.

Perché Gesù ha sofferto ed è stato tentato in tutti modi in cui siamo tentati noi, lui è capace di aiutarci per resistere alla tentazione. [15,16] Gesù non peccava per commissione o omissione: faceva le cose da fare e non faceva le cose non da fare. Eliminando i pensieri e i comportamenti sbagliati dalla nostra vita noi troviamo che abbiamo più tempo ed energia per essere usati da Dio.

 

  1. GESÙ NON ERA GUIDATO DALLE ASPETTATIVE DEGLI ALTRI

Tutti avevano la propria agenda per Gesù. La sua famiglia lo voleva rallentare perché erano imbarazzati dall’attenzione che lui attirava ma le folle lo volevano fare re. I fanatici volevano che lui facesse capo ad una rivoluzione; i Farisei lo volevano zittire e gli ammalati volevano essere guariti. Nonostante tutte queste pressioni Gesù non ha lasciato che le richieste dagli altri, [17] anche quelli amati, [18,19] controllassero come lui spendeva il suo tempo – in più non era piegato dalle critiche e dalle minacce. [20]

Quando affrontiamo le richieste dei pazienti, i loro parenti, gli amministratori, i primari, la famiglia e la società abbiamo la necessità di ricordare chi stiamo davvero servendo.

Colossesi 3:24 ci ricorda che è il Signore Gesù colui che serviamo. Mentre questo servizio ci guiderà a servire gli altri nel suo nome, Gesù è colui che alla fine detta i termini. La sua volontà ha la priorità e qualche volta questo significa fare delle scelte che chi ci circonda potrebbe non capire o rispettare.

 

  1. GESÙ AVEVA UNA CHIARA STRATEGIA

Sia che parliamo di una chiesa, una società commerciale, un’organizzazione o di una persona – ognuno ha una dichiarazione di missione che riassume il loro scopo generale. Noi troviamo la dichiarazione di missione di Gesù nella sua predicazione alla sua comunità a Nazaret dove ha citato il profeta Isaia: «Lo Spirito del Signore è sopra di me, perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per annunciare la liberazione ai prigionieri e il ricupero della vista ai ciechi; per rimettere in libertà gli oppressi, per proclamare l’anno accettevole del Signore». [21]

Ho speso molto tempo analizzando questa dichiarazione e applicandola alla medicina in un precedente articolo di Nucleus. [22] Ma qui è importante notare che Gesù citando Isaia 61:1-2, si è consapevolmente fermato a metà del versetto. Tutti nella sinagoga lo fissavano perché sapevano come finisse. Gesù ha scelto di omettere le parole “(per proclamare) il giorno di vendetta del nostro Dio” [23] Stava segnando la separazione, nel tempo, del giorno della salvezza e del giorno del giudizio. Il Messia è venuto prima per salvare attraverso la sua morte sulla croce; poi tornerà per giudicare.

Quello che separa le due venute è l’era della chiesa. Io credo che la chiesa dovrebbe seguire Cristo vivendo questa dichiarazione di missione.

In effetti, se guardiamo la missione ai dodici discepoli, [24] vediamo questa istruzione di predicare e di guarire, e il libro degli Atti mostra questo.

La strategia di Gesù includeva uno scopo generale (salvare il perduto) e un piano per arrivare a questo scopo (il suo ministero, la morte e la resurrezione). Il piano si componeva in fasi: vi era un tempo di preparazione in cui diceva con convinzione a sua mamma alle nozze di Cana:” Il mio tempo non è ancora arrivato”. [25] Vi era un tempo per il ministero: Ed egli disse loro: «Andiamo altrove, per i villaggi vicini, affinché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto». [26] E vi era un tempo per la passione: “«Noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà dato nelle mani dei capi dei sacerdoti e degli scribi. Essi lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani”. [27]

 

  1. GESÙ STABILIVA LE PRIORITÀ

È vero che Gesù ha portato a termine tutto della sua dichiarazione di missione, ma aveva una priorità. Viene chiarito da diversi passaggi nei Vangeli. Dopo un impegnato giorno di guarigioni e liberazione da demoni, le persone lo hanno pressato per rimanere ma egli disse loro: «Anche alle altre città bisogna che io annunci la buona notizia del regno di Dio; poiché per questo sono stato mandato». [28] La sua prima preoccupazione era di predicare il Vangelo, aveva la precedenza su tutto il suo ministero. [29]

Uno delle tattiche principali del diavolo è quella di distorcere le nostre priorità in modo che curare il malato, la richiesta di giustizia o la compassione del povero prendano la priorità sull’evangelizzazione. Queste sono importanti e parti delle espressioni del regno, ma non erano le prime priorità di Gesù.

Gesù dava anche la priorità alle persone. Ha speso una enorme quantità di tempo con coloro con cui avrebbero portato avanti il suo ministero. Erano i 70, i dodici e i tre. Anche se spesso spendeva molto tempo con altre persone, questi gruppi erano quelli che avevano un’attenzione particolare.

Ci sono diverse priorità nella Bibbia: l’evangelizzazione sulle guarigioni, la famiglia sulla comunità e il fratello in Cristo sull’amico non credente. Per ognuno di noi le priorità saranno diversi a seconda dei doni che ci ha donato e le situazioni in cui ci ha messo. Ma per ognuno di noi ci sono certe attività e certe persone a cui Dio vuole che noi diamo la priorità.

 

  1. GESÙ CREAVA DEL TEMPO PER GLI INDIVIDUI

Nel mezzo del ministero occupato di Gesù non ha permesso alla folla pressante di uscire dall’importanza. Come chirurgo trovo molto impegnativa la storia della donna con l’emorragia. Gesù era in viaggio per vedere qualcuno gravemente malato con una infezione acuta e fu fermato da una donna con una menorragia da molto tempo. [30] Lei ha ottenuto un’attenzione completa e successivamente, come per rivendicare la sua decisione, Dio ha permesso di risuscitare la figlia di Giairo dai morti.

Abbiamo bisogno di essere pronti di fermarci con certi individui che Dio ci porta sul nostro cammino. Gli incontri del Vangelo sono fatti da una serie di racconti di individui con cui Gesù si è fermato. Non si fermava con chiunque; ha guarito solo un uomo nella piscina di Siloam, [31] ha parlato solo ad una samaritana, [32] solo un giovane ricco, solo un esattore delle tasse – ma ha creato del tempo per queste persone. [33]

Nel tuo tempo alla facoltà di medicina e al tuo ministero come medico, non sarai in grado di spendere del tempo con chiunque. Piuttosto, dovresti pregare che Dio ti mostri le persone con cui vuole che tu dedichi del tempo. Potresti imparare qualcosa da loro o avere tatto e dire parole che trasformano le loro vite.

 

  1. GESÙ EQUIPAGGIAVA GLI ALTRI

Gesù non si sentiva di dover soddisfare lui stesso tutte le necessità. Attraverso tutto il suo ministero, probabilmente ha viaggio circa 200 miglia dal suo luogo di nascita. La sua strategia non era quella di fare tutto il lavoro da sé stesso ma di dedicare del tempo per equipaggiare gli altri attraverso formazione, visione e delegazione.

Dovremmo sempre chiedere come possiamo moltiplicare i ministeri che Dio ci ha dati coinvolgendo gli altri. Se ci è stata data la possibilità di scegliere tra fare qualcosa da noi stessi o insegnare a qualcun altro come farla, dovremmo scegliere la seconda opzione. L’efficienza di un ministero non è misurato solo da quello che si ottiene ma anche cosa viene portato avanti quando la persona chiave se ne va.

Questo può essere particolarmente difficile per noi nella professione medica. Molti di noi sono pionieri indipendenti e solitari; tuttavia Dio vuole che noi equipaggiamo gli altri per fare il nostro lavoro in modo che il lavoro si moltiplichi. Potremmo trovare che le persone che abbiamo equipaggiato facciano un lavoro molto migliore rispetto al nostro. Sicuramente troveremo che passare il testimone significherà che Dio aprirà nuove strade di ministero per noi. La risposta di Gesù nel vedere i campi maturi per il raccolto non era di incoraggiare i discepoli a lavorare di più per portarlo dentro, ma a pregare affinché Dio aumentasse i lavoratori. [34]

 

  1. GESÙ SCELSE LA SUA COMPAGNIA

Noi diventiamo simili a quelli con cui scegliamo di spendere il nostro tempo, “Le cattive compagnie corrompono i buoni costumi” [35] Con chi dovremmo spendere il nostro tempo? Abbiamo già affrontato questo problema in parte. Gesù ha speso i suoi anni di ministero con i bisognosi e quelli che avrebbero portato avanti il suo compito. [36,37]

Tuttavia ha trascorso i suoi anni formativi con i saggi. Lo vediamo nel tempio facendo domande e ascoltando. [38] Hai notato quanti degli uomini e delle donne che Dio ha usato nelle storie bibliche hanno speso un periodo della loro vita come sostituto di qualche modello nel ruolo? Pensa a Giosuè e Mosè, Eliseo ed Elia o Timoteo e Paolo.

Attaccati a quei cristiani anziani da cui puoi imparare. Studia il loro comportamento, il loro stile di vita, le loro priorità, le loro strategie e le loro vite di preghiera. Leggi le biografie di uomini e donne, di medici che Dio ha davvero usato. Non ti sto chiedendo idolatrarli; più li conosci più vedrai le loro fragilità e i loro fallimenti. Ma cerca di imparare cosa li ha resi efficienti nel servizio a Dio e prendine esempio.

 

  1. GESÙ RICONOSCEVA IL BISOGNO DI RIPOSO

Gesù non era legalitario riguardo il sabato ma riconosceva il suo vero scopo. [39] Quando lui guariva di sabato; ha implicato che si dovrebbe rispondere alle emergenze di sabato. Lui rispettava il sabato, ma riconosceva che il sabato era fatto per l’uomo, non l’uomo per il sabato. [40-42]

Ha realizzato che era importante ritirarsi e riposarsi, anche nella pressante necessità. Anche noi abbiamo bisogno di riposare, rilassarci e ritirarci; abbiamo bisogno di prenderci del tempo per svagarci. L’importante è che prendiamo del tempo sia senza lavoro che senza ministero a intervalli regolari.

Il Burnout è un grande problema per i medici cristiani che sono motivati da un grande senso di responsabilità e che sono consapevoli della grande quantità di necessità non soddisfatte. Ma il pericolo del burnout è che più uno diventa stanco, meno consapevolezza si ha del proprio stato di sfinimento.

 

    10. GESÙ NON ERA MAI OZIOSO

Anche riconoscendo la necessità del riposo, Gesù non era mai ozioso o pigro. Piuttosto ha riempito la sua vita piena di attività più di quanto fosse possibile registrare. [43] Gesù si prendeva molte ore.

Il lavoro duro dà la gloria a Dio perché lavorando sodo emuliamo Dio che lavora lui stesso. Leggi nel Vangelo di Marco per vedere come spesso la parola “immediatamente” appare quando vengono descritte le azioni di Gesù. Era sempre in movimento da una attività all’altra, anche se l’operosità non è una virtù in sé. È importante lavorare in modo intelligente, ma ciò non dovrebbe impedirci di lavorare sodo.

È importante che noi pensiamo a tutto il servizio a Dio come lavoro, non solo la professione pagata. Spendere del tempo con le nostre famiglie e gli amici è un lavoro nel servizio di Dio. Fa parte dei nostri obblighi nei confronti di Dio; la persona che trascura la sua famiglia per un supposto servizio cristiano non sta portando a lui la gloria. Non c’è nessun altro che può essere un marito per tua moglie, una moglie per tuo marito, un genitore per i tuoi figli o un figlio per i tuoi genitori.

Paolo ci dice che:” Se uno non provvede ai suoi, e in primo luogo a quelli di casa sua, ha rinnegato la fede, ed è peggiore di un incredulo.” [44] E sicuramente questa provvista non deve essere solo materiale, ma anche emotiva e spirituale.

 

QUALCHE CONSIGLIO PRATICO

Oltre a cercare una mentalità divina, possiamo anche usare qualche tecnica pratica che Gesù stesso potrebbe aver impiegato. Lui avrebbe lavorato intelligentemente ma anche sodo. Per ognuno di noi ci sono dei momenti della giornata in cui possiamo concentrarci meglio. Sfrutta il massimo da questi! Noi lavoriamo all’80% della nostra efficienza solo al 20% del nostro tempo. Per l’80% del nostro tempo solo al 20% di efficienza. Inoltre, sviluppa un efficiente sistema di archiviazione ed elimina la spazzatura nel cestino regolarmente. La confusione ti rallenta!

La procrastinazione può essere costosa nel lungo periodo, quindi è importante non farne un’abitudine. [45] Anche quando ti organizzi per iniziare un lavoro le distrazioni possono rallentarti e non farti finire il lavoro. Sii onesto con te stesso – puoi davvero concentrarti nello scrivere un testo mentre leggi le news online? Tutti abbiamo dei momenti liberi da usare in modo più efficiente. Puoi leggere ad esempio il giornale mentre aspetti il tuo autobus.

La mia preghiera è che noi imparassimo da Gesù come usare il nostro tempo in un modo che glorifichi al massimo Dio. Ma non lasciare che le paure della gestione del tempo ti consumino. Fidati di Dio, poiché la sua grazie è sufficiente; il suo Spirito vive e lavora in te.

 

Riferimenti:

  1. Salmo 90:10
  2. 2 Pietro 3:12
  3. Matteo 22:37-40
  4. Matteo 28:19,20a
  5. 1 Corinzi 12
  6. Romani 12
  7. 1 Pietro 4:7-11
  8. Matteo 25:23
  9. Salmo 139:16b
  10. Efesini 2:10
  11. Marco 3:14
  12. Marco 1:35
  13. Luca 5:15,16
  14. Matteo 4:1-11
  15. Ebrei 2:18
  16. Ebrei 4:15
  17. Luca 4:42-44
  18. Marco 3:31-35
  19. Luca 2:48-50
  20. Luca 13:31-33
  21. Luca 4:18,19
  22. Saunders P. Radical discipleship in medicine. Nucleus 2006:Spring:15-25
  23. Isaia 61:2b
  24. Luca 9:2
  25. Giovanni 2:4b
  26. Marco 1:38,39
  27. Marco 10:33a
  28. Luca 4:42-44
  29. Marco 1:36-38
  30. Luca 8:40-56
  31. Giovanni 5:1-15
  32. Giovanni 4:1-42
  33. Giovanni 3:1-21
  34. Matteo 9:37,38
  35. 1 Corinzi 15:33b
  36. Marco 2:17
  37. Marco 3:14
  38. Luca 2:46
  39. Isaia 58:13,14
  40. Marco 2:23-3:5
  41. Matteo 12:1-14
  42. Luca 6:1-11
  43. Giovanni 21:25
  44. 1 Timoteo 5:8
  45. tinyurl.com/4z8j8r

Tratto da Nucleus – Summer 2008 – Time management – Jesus style [pp27-33]

Articolo scritto da Peter Saunders (Christian Medical Fellowship UK) e tradotto da Fady Tousa

Link originale: http://www.cmf.org.uk/resources/publications/content/?context=article&id=2085