Mantenere la nostra natura compassionevole

La mancanza di compassione tra le professioni sanitarie continua a destare particolare preoccupazione nel Regno Unito ed è motivo di studio. Le figure professionali ai quali si rivolgono i pazienti falliscono nell’offrire una cura premurosa. Peggio ancora, vengono trattati male. Un dato particolarmente scoraggiante è che gli studenti di medicina tendono a perdere la loro compassione man mano che avanzano nello studio. (1)

Cosa succede esattamente?

Come possiamo prevenire la perdita di compassione? Questa domanda mi ha spinto a offrire dieci suggerimenti per rimanere compassionevoli.

  1. Stai lontano dalle persone ciniche

Tieniti lontano dalle persone che si lamentano continuamente, criticano e sono diffidenti della bontà dell’essere umano. Se rimani con loro rischi di diventare come loro.

  1. Rimani vicino ai tuoi pazienti

Ascoltali e cerca di capire le loro sofferenze, in modo che tu possa identificarti con loro. Una delle cause maggiori di mancanza di compassione è il sentirsi distanti dalla persona che soffre, che può essere causato dall’essere diversi per quanto riguarda l’etnia, la lingua, la religione, l’igiene o qualsiasi altro aspetto. Se ti manca la compassione nei confronti di uno dei tuoi pazienti, chiediti quale potrebbe essere la causa di questa distanza. Ci vuole maturità e risorse sia interne che esterne per rimanere presenti davanti alla sofferenza. Queste risorse sono la fede, la famiglia e le amicizie.

  1. Ricordati delle tue ferite

C’è un detto che dice: “non fidarti mai di un dottore senza una ferita”. Quante volte ti hanno detto: “So esattamente come ci si sente” e hai pensato: “No, non lo sai. Non hai mai vissuto quello che sto attraversando io adesso.” Anche se le tue ferite fisiche, mentali e spirituali ti faranno soffrire, ti renderanno compassionevole verso i tuoi pazienti. Ti aiuteranno ad accorciare le distanze.

  1. Fermati per “quella persona”

Puoi sempre fare una differenza nella vita di qualcuno, ma non puoi fare una differenza per tutte le persone che incontri. Siamo tentati di andare di corsa e lasciarci sopraffare dalle nostre attività. Spesso la mancanza di tempo ha un effetto devastante sull’atteggiamento altruistico che può manifestarsi solo quando le norme sociali lo permette. Verità che viene illustrata da un interessante esperimento sul fallimento dei buoni samaritani. (2)

  1. “Rallegratevi con quelli che sono allegri; piangete con quelli che piangono.” (3)

Non temere di esteriorizzare le tue emozioni. Sono loro a renderti un essere umano e non un robot. I pazienti vogliono essere curati da esseri umani. I dati suggeriscono che i pazienti si sentono incoraggiati quando i medici esprimono le proprie emozioni, soprattutto da come rispondono alla rabbia dei pazienti stessi.

  1. Ricordati però che le loro sofferenze non sono le tue sofferenze

La Compassion Fatigue (disturbo psico-emotivo derivante dall’esposizione continuata al dolore altrui, ndr.)  è un problema reale per il medico empatico che viene sopraffatto dalla sofferenza dei suoi pazienti e non la può evitare. Assicurati di essere ben equipaggiato e preparato fisicamente, mentalmente e spiritualmente.

  1. Sii grato per tutte le benedizioni che hai ricevuto

Questo atteggiamento ti mantiene compassionevole e appagato. (4) Alcuni scrivono un bigliettino a loro stessi alla fine di ogni settimana, semplicemente elencando le cose della loro vita per le quali sono grati.

  1. Lavora a stretto contatto con persone che danno il buon esempio

Costruisci relazioni compassionevoli sia in ambito medico che non medico. È molto probabile che la combinazione tra l’attività dei neuroni specchio e la plasticità neuronale cambierà poco alla volta il modo in cui è strutturato il tuo cervello e il suo funzionamento. Così vengono acquisite le buone e le cattive abitudini. Alla stessa maniera, se tu stesso pratichi la compassione, l’organizzazione del tuo cervello cambierà e di conseguenza cambierai anche tu come persona e medico.

  1. Fai una valutazione consapevole delle azioni che mostrano compassione e quelle che non lo fanno

Ti aiuterà a esaminare te stesso e gli altri. L’uso dell’intelligenza emotiva ti mantiene vigile e focalizzato sull’andamento della situazione, ti mantiene sulla giusta strada.

  1. Apprezza ciò che è buono, opponiti a ciò che è male

Hai il potere e la responsabilità di creare un’atmosfera amorevole nel posto dove ti trovi. Sei un esempio da seguire e hai un’influenza positiva non solo sui tuoi studenti e colleghi ma anche sui tuoi capi. Più di una volta nella mia vita i miei studenti hanno messo le cose in chiaro quando il mio atteggiamento non era quello giusto.

Riferimenti:

  1. Il diavolo è al terzo anno: Uno studio longitudinale sulla corrosione dell’empatia nella scuola di medicina. Academic Medicine: September 2009: 84;1182-1191.
  2. Rachlinski J. The Limits of Social Norms. Chicago-Kent Law Review, 2000; 74: 1537-1567
  3. Romani 12:15
  4. McCullough ME, Emmons RA, Tsang J-A. The grateful disposition: a conceptual and empirical topography. Journal of personality and social psychology 2002; 82:112-127.

Tratto da triple helix – spring 2013 – Keeping our compassionate nature [p18]

Articolo scritto da David Chaput de Saintonge, direttore di educazione per PRIME e direttore di formazione clinica all’Ospedale di St Bartholomew’s e presso la Scuola di Medicina del Royal London Hospital.

Traduzione a cura di Victoria Svet

Link originale: http://www.cmf.org.uk/resources/publications/content/?context=article&id=26033