Fede e Riconoscenza

Mary Baines condivide 50 anni di ricordi personali con Dame Cicely Saunders.

“Che cosa devo fare per ringraziarti e servirti?” Queste parole, dette da Cicely Saunders, portarono alla fondazione del St Christopher’s Hospice 50 anni fa. È così che ebbe inizio il movimento per l’hospice moderno e le cure palliative.

Cicely si era iscritta all’Università di Oxford per studiare Scienze Politiche, Filosofia ed Economia. Tuttavia quando scoppiò la guerra, non le sembrò giusto stare sui libri mentre c’era tanto lavoro concreto da fare. Nonostante il grande dispiacere dei genitori e della preside del college, lasciò Oxford. Si iscrisse al St Thomas’s Hospital e iniziò il tirocinio come infermiera nel 1940. Il lavoro le piaceva tanto e sapeva di aver trovato la sua strada. Purtroppo, i suoi vecchi problemi di schiena peggiorarono e le venne detto che non avrebbe più potuto continuare la professione infermieristica. Lei, però, voleva rimanere così vicina ai pazienti che si riqualificò sempre nel settore sanitario come assistente sociale.

Nell’estate del 1945, Cicely decise di andare in vacanza insieme ad un gruppo di amici Cristiani. Si era sempre dichiarata atea, ma le vicende familiari e personali la portarono a cercare una fede viva. Iniziò a leggere, soprattutto CS Lewis, e in questa cerchia di amici accettò di avvicinarsi a Dio “così come era”. Successivamente dichiarò “Dio mi ha trasformata e va bene così. È stato come se per qualsiasi cosa facessi mi ritrovassi all’improvviso il vento alle spalle invece di lottare continuamente.” Fu questa l’esperienza che portò Cicely a chiedere a Dio di mostrarle il Suo proposito per la sua vita. Dovette aspettare la risposta due anni prima di incontrare il giovane uomo che le avrebbe cambiato la vita. David Tasma era un ebreo polacco che era scappato dal ghetto di Varsavia e lavorava a Londra come cameriere. Tutta la sua famiglia perì durante l’Olocausto. Cicely divenne la sua unica amica. Discussero a lungo dei suoi bisogni per i quali non si trovava una soluzione. Le iniezioni di antidolorifici a intermittenza non riuscivano a coprire continuamente il suo dolore fisico. Era terribilmente solo e stava lasciando questa vita che sentiva inutile e incompiuta. Era stato cresciuto nell’ebraismo, ma non sapeva più se credeva ancora in Dio.

Successivamente, Cicely descrisse il dolore vissuto dal moribondo come un insieme di “dolore fisico, emotivo, sociale e spirituale”. Imparò questa cosa al capezzale di David. Mentre conversavano ricevettero entrambi la visione di un modo migliore di assistere i David futuri. Quando morì lasciò a Cicely tutti i suoi soldi, 500 sterline, accompagnate dalle parole “Sarò una finestra nella tua Casa”.

Nei due anni successivi Cicely cercò di mettere alla prova la sua vocazione dedicando del tempo ai pazienti terminali, ma non era pienamente soddisfatta. Parlò della sua chiamata al chirurgo per il quale lavorava. “Si iscriva a Medicina”, le disse. “Sono i medici che abbandonano i morenti.” Cicely aveva già 33 anni e nonostante non avesse studiato scienze a scuola fu ammessa al St Thomas’s per il primo anno di medicina.

Ho incontrato Cicely ai corsi nel 1954 e poi ci siamo conosciute bene come membri dell’Unione Cristiana dell’ospedale. Straordinariamente, ben cinque di noi divennero medici nel campo dell’hospice in un periodo storico in cui quasi non esistevano medici che lavorassero negli hospice nel mondo.

Dopo essersi abilitata e ottenuto incarichi nell’ospedale, Cicely si dedicò a capire meglio il controllo del dolore nei pazienti terminali. Ottenne una borsa di studio come ricercatrice in questo campo e lavorò con i pazienti del St Joseph’s Hospice. Il suo lavoro rivelò che la dipendenza da somministrazione regolare di analgesici era infondata.

Nel 24 giugno 1959, Cicely stava leggendo Daily Light, una raccolta di testi biblici. Quel giorno lesse: “Riponi la tua sorte nel Signore ed egli agirà.” Sapeva con assoluta certezza che era arrivato il tempo di fare dei passi concreti verso la visione che l’aveva motivata per 11 anni. Raccolse intorno a sé un gruppo di persone che la consigliarono, raccolsero fondi e pregarono. Nel 1961 inaugurò la Fondazione e iniziò a cercare un terreno. Fu trovato a Sydenham, arrivarono i soldi e l’hospice con 54 posti letto fu inaugurato dalla Principessa Alexandra nel 24 luglio 1967. La finestra di David era situata in un posto ben visibile.

In questi 50 anni abbiamo assistito ad un enorme aumento d’interesse per quanto riguarda l’assistenza del fine vita. Quando iniziai a lavorare con Cicely nel 1968, mi diede un foglio A4 fronte-retro dicendomi che era tutto quello che dovevo conoscere per il controllo dei sintomi! Quel foglio è si è arricchito a tal punto da diventare il Manuale Oxford di Medicina Palliativa e molto ancora. Sono state condotte molte ricerche inclusa il confronto tra i vari analgesici, studi clinici e problemi psicosociali e la qualità dell’assistenza. Il movimento si è esteso in tutto il mondo. Al momento, ci sono 200 hospice in Gran Bretagna e 16.000 strutture a livello mondiale, tra queste molte si trovano nei paesi più poveri.

Oggi, molte persone hanno ormai una certa familiarità con gli hospice e le cure palliative. Sfortunatamente, pochi conoscono la storia dietro tutto questo e come ci siamo arrivati: la chiamata di Dio rivolta alla persona di Cicely Saunders!

Mary Baines è specialista emerita al St Christopher’s Hospice.

Approfondimenti: Du Boulay S, Rankin M. Cicely Saunders: The Founder of the Modern Hospice Movement. London: SPCK, 2007

Articolo originale: https://www.cmf.org.uk/resources/publications/content/?context=article&id=26670

Traduzione a cura di Victoria Svet